venerdì 24 gennaio 2014

Pensa: questo è il mio lavoro - Consiglio 28

Anche questo post è di Leo Babauta - io non sono ancora arrivata a questo livello di pazienza. Ma mi è piaciuto e quindi lo condivido con voi, perchè possiamo migliorare.


Quando ti senti risentito o arrabbiato per qualcosa, vale la pena fermarsi e chiedersi perché.

Questa mattina mi sono alzato e ho trovato la cucina sporca,  e cosa che avviene spesso, ho iniziato a pulire. Lavare i piatti, pulire i mobiletti, mettere via i piatti e così via. Lo faccio spesso.

E mi sono ritrovato a provare risentimento. Perché gli altri non riordinano? Perché sono sempre l'unico che fa questo ?
Ho osservato il mio risentimento. Ho notato che ha le radici in una sorta di egoismo, per il quale io ritengo di aver diritto a che tutte le persone si comportino nel modo che io desidero. Un sentimento generato dal fatto di voler controllare gli altri. Un sentimento che ritiene che gli altri debbano essere ciò che io voglio che siano. Io sono al centro dell'universo   e tutti gli altri sono solo personaggi secondari della mia storia.

Naturalmente ciò non è vero, gli altri sono altri e non vogliono essere controllati. Vogliono vivere a modo loro, ed io sono un personaggio secondario nelle loro vite.

Quindi avrei potuto cercare di forzarli ad agire come voglio io. Meglio, avrei potuto insegnare loro a riordinare dopo aver usato le cose e ad essere buoni membri della nostra famiglia.

Ma questa mattina ho fatto una cosa diversa,  ho cercato di pensare di essere un cameriere.  e che questo è il mio lavoro. E' il mio lavoro pulire la cucina e servire la mia famiglia.

E l'effetto è stato che ho abbandonato l'idea che altri debbano servire me, e fare le cose a modo mio. E questa volta ho fatto il lavoro senza lamentarmi, con amore servendo i miei cari. 

Continuerò ad insegnare loro, perché anche questo è il mio lavoro, servirli insegnando loro il modo migliore di vivere la vita. Ma non lo farò con risentimento, ma con amore. Dimostrando anche in questo in modo pratico quanto tengo a loro. 

(In realtà, a me, non riesce sempre molto bene! Ma l'aver tradotto il post mi aiuterà ad essere più coerente e mantere un'attitudine di servizio!- Il blog serve  a me,  per prima!)

Giorno 28  Non ti abbattere!.

Noi siamo i nostri critici peggiori. Oggi cerca di affrontare qualche compito che hai tentato di rimandare o di evitare. Se ti trovi in difficoltà  a portare a termine qualche compito, fermati un attimo, guarda il tuo "discomfort", e quando ti senti  pronta inizia in piccole sessioni di tempo! Ce la puoi fare!

1 commento:

  1. Bello , mi e piaciuto , cercare di fare le cose non per forza ma per servire i nostri cari e anche chi ne ha di bisogno, che il Signore mi aiuti , Anna Maria.

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