mercoledì 28 dicembre 2016

Due domande per il decluttering

In questi giorni di pausa natalizia, sto dedicando un sacco di tempo alle più svariate letture. Grazie all'acquisto di libri, libri presi in prestito in biblioteca e la prova di Kindle unlimited mi posso davvero sbizzarrire. 


La giornata inizia con la mia lettura biblica quotidiana, una veloce sistemata alla casa e poi lettura! I temi che mi stanno prendendo in questo periodo sono la gestione delle emozioni, il perdono terapeutico e naturalmente riordino e decluttering. 

Quando leggo qualche testo sul tema riordino e semplificazione, vengo presa da una rinnovata voglia di liberare lo spazio intorno a me. Quindi apro un cassetto e sistemo, elimino  e riordino. Poi passo di stanza in stanza per vedere se posso eliminare qualcosa o donare ad altri. 

Per me è oramai abbastanza facile, ma per chi è agli inizi o si trova alle prese con gli oggetti sentimentali potrebbero essere utili due domande. Eccole a voi.

Dobbiamo imparare a fare  le giuste domande per proseguire o iniziare il nostro viaggio nell'eliminazione del superfluo.

La prima domanda è:

1. Mi serve davvero questo oggetto?


Questa è la domanda principale che potrà fornire una base per le nostre scelte se conservare o lasciare andare qualcosa. È chiaro che la pubblicità oggi gioca molto sul creare  bisogni che non sono tali. Ma se siamo sinceri con noi stessi possiamo vedere se qualcosa ci serve davvero, anche sulla base della frequenza  con la quale  è stata usata nell'ultimo periodo. 
Se un oggetto non mi serve davvero, posso chiedermi se la voglio davvero conservare.
Questo riguarda forse più in profondità  le nostre emozioni, possiamo chiederci come suggerisce Marie Kondo se quello oggetto mi dà gioia o no.

La seconda domanda è:

 2. Perchè lo possiedo?


Possiamo chiederci perché è entrato in casa nostra, se lo abbiamo voluto o è arrivato attraverso altre persone. Perchè vale la pena conservare questa cosa se non assolve più la sua funzione?


Se usiamo queste due semplici domande, possiamo procedere in modo abbastanza spedito. Naturalmente se ci è difficile lasciare andare gli oggetti sentimentali, possiamo partire da un cassetto qualsiasi o una semplice mensola per iniziare a fare un po' di spazio e di ordine intorno a lui.

Dalle numerose letture che sto affrontando in questo periodo, sono sempre più convinta che il semplificare ed eliminare ciò che non mi serve più, non siano fini a se stessi ma solo un mezzo per tornare a stabilire le mie priorità e a dare tempo a ciò che conta per me.

La felicità, ho scoperto personalmente, infatti non si trova nelle cose o nelle azioni ma nelle relazioni. 

Per costruire buone relazioni e per coltivarle serve tempo, che possiamo  ritrovare semplificando le cose intorno a noi. Non basta riorganizzare è importante fare spazio. 

Spero di avervi dato una rinnovata motivazione, fatemi sapere come va. A breve condividerò altri consigli per la lettura.

2 commenti:

  1. Imparare a lasciare andare gli oggetti sentimentali è stato difficile anche per me. Ancora adesso devo far ricorso alla ragione ma soprattutto devo trovare il momento adatto perché non tutti i giorni sono giusti per il decluttering sentimentale. Io sono orgogliosa di quello che ho semplificato finora, pur non essendo tutto perfetto. Buona giornata di decluttering (la mia lo sarà 😊)

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