mercoledì 9 aprile 2014

Imparare dai bambini.



Google image -http://storylineblog.com/2014/03/26/what-god-wants-us-to-learn-from-kids/
 Traduco un post di Scott McClellan tratto da Storyline. Leggiamo e riflettiamo insieme.


Recentemente ho chiesto ad un gruppo di giovani  genitori di descrivere i bambini. Gli aggettivi più facili  sono stati detti per primi: divertenti, curiosi, innocenti, dolci, vivaci. Ma, come genitore, sapevo che questa era solo una parte della verità, quindi ho lasciato che il gruppo dicesse l'altra faccia della medaglia. Tutti siamo stati d'accordo nel dire che i bambini possono essere stancanti, costosi, appiccicosi e pesanti. 

Ho chiesto se qualcuno avesse ora più entrate a disposizione, più tempo libero, o meno capelli bianchi di quanto non avesse prima di avere figli, ma nessuno ha alzato la mano. 
Nessuno avrebbe mai potuto dirlo, naturalmente, perchè la verità è che i figli hanno un costo per i loro genitori. Ma allo stesso tempo nessun genitore del gruppo avrebbe mai voluto tornare a vivere senza figli perché li amano e sanno  che la loro vita è  migliore con i bambini intorno. 

I bambini sono fantastici  e difficili. E va bene. Ed qui che credo che Dio voglia farci capire qualcosa.

Il salmo 127 dice i figli sono un dono di Dio. Rifletti su questa idea per un momento. Se è vero (e io credo che lo sia) e tutte le parole che abbiamo usato sopra per descrivere i bambini sono accurate (e io credo che lo siano) allora significa che c'è qualcosa di davvero importante.


Per quanto possiamo cercare di resistere,  di tanto in tanto,  ricadiamo nellla trappola del pensare in maniera semplice e binaria per quel che riguarda la fede e la nostra vita. Personalmente avevo sviluppato la mentalità di considerare le persone  e le situazioni o come un dono o difficili e caotiche. Fino a pochi anni fa, non mi era mai capitato di pensare che una cosa potessere presentare entrambi gli aspetti, ma credo che invece sia quello che Dio ci stia mostrando attraverso queste piccole creature dagli occhi vispi che chiamiamo bambini. 

Nei figli troviamo dei doni che sono sia preziosi che difficili, sia teneri che stancanti, sia  divertenti che esasperanti. In loro Dio ci fa comprendere che la nostra idea dei doni è sbagliata.
Al contrario di quello che ci viene insegnato nelle favole e nella pubblicità delle macchine costose, i doni non sono biglietti dorati o pozioni magiche e neanche strade facili. 

I doni sono più profondi, più veri e ci trasformano.

Le cose migliori della vita a volte sono stancanti, costose, richiedono tutta la nostra attenzione, scomode  ma sono pur sempre le cose migliori.

In questo periodo circa un anno fa, avevo la testa che girava. Avevo iniziato un nuovo lavoro in una nuova organizzazione e cercavo di fare del mio meglio per stare al passo. Dimenticavo qualcosa, dimenticavo i nomi,  e speravo che nessuno ci facesse caso. Da allora ho trovato il giusto modo,  ma questa posizione lavorativa è ancora molto difficile per me, di settimana in settimana. Faccio ancora errori e vengo continuamente messo alla prova per uscire dalla mia zona di sicurezza. E' difficile, ma fantastico. E' stancante, ma dà forza vitale.

Il trucco è che non ho mai voluto che questo lavoro smettesse di essere una sfida e diventasse un dono preconfezionato, così come non voglio che i miei figli smettano di essere matti e inizino ad essere dei "doni facili".

Alcune settimane fa, quando sono uscito con  un amico  a pranzo e mi ha chiesto come era andato il mio primo anno nel nuovo lavoro,  ho risposto: "Non è stato perfetto e non è stato facile. Ma è stato un dono".

Dio mi sta dicendo più volte la stessa cosa. In molti modi Egli ci dà dei doni splendidi ma anche stimolanti sotto forma di persone ed esperienze. E io sto iniziando ad ascoltare.

1 commento:

  1. Eh è proprio così anche nella nostra vita, bello il paragone con i figli, molto pratico!

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