domenica 22 dicembre 2013

Compassione altruistica - Selfless compassion

Questo post mi ha fatto davvero molto riflettere, perché mi riconosco in tutti gli aspetti elencati. Soprattutto la necessità di controllare ciò che mi circonda e talvolta anche le persone intorno a me! Quanto devo imparare ancora!
Spero sia utile ad altri e faccia riflettere anche voi!


"Se amiamo qualcuno, dovremmo esercitarci ad  ascoltare. Ascoltando con calma e comprensione, possiamo alleviare la sofferenza dell'altro"~Thich Nhat Hanh
Sebbene l'idea di essere più compassionevoli piaccia a molte persone, il problema si presenta quando veniamo irritati dagli altri  e in realtà arriviamo a provare persino disprezzo per loro. 
Come puoi essere compassionevole con altri quando ti irritano, ti fanno arrabbiare o ti trattano male? 
E' difficile, mi trovo in difficoltà molto spesso, quindi ho cercato di esaminare il problema con me stessa. 
E' davvero sorprendente come il nostro io si metta in mezzo. Ed è proprio questo che mi impedisce di provare la vera compassione. 
Il mio "io" si mette sempre al centro dell'universo, chiedendo cose ed arrabbiandosi quando non ottiene ciò che ritiene di dover meritare.
Mi sorprende davvero quanto io pensi a me stessa e quanto spesso io creda (senza ammetterlo realmente) di meritare di essere trattata in un certo modo, o che altri debbano agire come io voglio che agiscano.
Stai attento ai tuoi pensieri egostici. 
Cerca di controllare quei tipi di pensieri nella tua testa:
  • Quando qualcuno ti irrita, il tuo "io" si arrabbia  perché altri non si comportano nel modo che tu vorresti. Pensi di aver diritto ad essere trattato correttamente e con rispetto, e di avere diritto al fatto che le persone si comportino come tu vuoi.
  • Quando qualcuno non riordina dopo aver usato le cose, ti irriti perché ti aspetteresti che tutti si comportassero come tu vuoi (fossero puliti ed attenti).
  • Quando qualcuno ti rallenta  nel traffico, ti irriti perché pensi che non dovrebbero farlo. Dovrebbero avere rispetto per te mentre sei in macchina e lasciarti passare.
  • Quando altri hanno bisogno di aiuto, pensi prima di tutto come questo possa condizionarti, piuttosto che quanto tu possa essere utile all'altro.
  • Quando capita qualcosa di inaspettato sul lavoro o nella tua vita privata, pensi in primo luogo come questo ti condizionerà.
  • Quando le persone parlano, pensi se ciò che dicono ti riguarda, se  tu hai avuto un'esperienza simile o ciò che possono pensare di te.
Ci sono molte altre possibilità ma credo di aver reso l'idea. Questi sono pensieri egoistici che ruotano intorno a noi stessi. Se cominciamo a controllarci, ci accorgiamo che li abbiamo in continuazione - molto più di quanto avremmo  potuto pensare. E questo è naturale. Quando siamo bambini, riteniamo di essere il centro dell'universo. Quando cresciamo continuiamo ad avere questi pensieri e probabilmente si tratta di un meccanismo di autodifesa, per creare un universo di cui noi siamo il centro e nel quale possiamo fare ciò che vogliamo.
Ma ciò ci impedisce di provare compassione. Vediamo cosa succede quando impariamo a togliere il nostro io dal centro e a metterci da parte.

 Compassione altruistica.

La compassione inizia con l'empatia — immaginiamo di metterci nei panni dell'altra persona e cerchiamo di capire cosa sta passando. Probabilmente ci sbaglieremo, perchè non possiamo sapere cosa sta accadendo nella sua vita. Ma senza questo processo di immaginazione e di immedesimazione non riusciamo ad avere compassione. 
Una volta che abbiamo cercato di  simpatizzare con loro e di provare a sentire la loro sofferenza, il secondo passo  è voler porre fine ad essa  e tentare in qualche modo di alleviarla.Quindi l'empatia è incredibilmente importante, ma se mettiamo noi stessi per primi, e solo noi stessi, non possiamo immedesimarci.
Dobbiamo sgombrare il nostro io e pensare all'altra persona. Quando ci concentriamo su come dovremmo essere trattati,  su ciò che vogliamo, su come una cosa ci condizionerà, non potremmo pensare agli altri e a come loro si sentiranno, a come loro debbono trattati  o a ciò che loro vogliono. 
Per simpatizzare dobbiamo toglierci di mezzo ed essere altru-isti piuttosto che ego-isti.
Come si fa? Onestamente sto ancora imparando. 
Il primo passo per me è stato quello di rendermi conto dei miei pensieri egoistici. E ci sono in continuazione. Il passo successivo, quando mi rendo conto di essi, mi fermo e cerco di immedesimarmi nell'altra persona, simpatizzare, e tentare di capire ciò che sta passando. Mi sforzo  di sentire la loro sofferenza e di porvi fine. Poi  mi chiedo: "Come posso alleviare la loro sofferenza?"

Togli di mezzo il tuo io, cosìcché la compassione sia possibile.

I Pietro 3:8 "Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili"

Questo sentimento, che ci viene comandato anche dal testo biblico, non è certo naturale, ma il capire come il nostro cuore e la nostra mente funzionano,  può essere d'aiuto per dimostrare maggiore compassione. Continuiamo a provarci!
Suggerisco anche  la lettura del libro di Jerry Bridges "Peccati Rispettabili" che tratta tra gli altri anche  questo aspetto.

Libero adattamento  del post originale di  Leo Babauta - Developing selfless compasion

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